Ogni giorno almeno 20 influattivistə su instagram scrivono un post sulla Palestina in cui non dicono nulla se non che nessunə parla più di Palestina tranne loro, ovviamente, che sono migliori di noi, anche perché boicottano tutte le multinazionali sionisteh tranne casualmente proprio instagram 🥴
@GustavinoBevilacqua con BlaBlaCar ho caricato una giovane donna molto intelligente che a un certo punto mi ha confidato che si sentiva in colpa perché non passava più tanto tempo su ig, quindi non condivideva i post e temeva che i suoi amici pensassero che si era scordata della Palestina. Le ho risposto come risponderemmo tutti qui, comunque mi questo mi conferma che c'è tutta una sottocultura su ig per la quale la gente si basa su sensi di colpa e aspettative altrui e questa sottocultura si autoalimenta. Non è la prima che sento fare questo genere di discorsi. Mi ha detto che una priorità della comunità su ig è convincere Taylor swift a condividere notizie su Gaza.
A proposito del senso di colpa: ieri ho letto un commento che diceva "che senso ha festeggiare il Natale mentre sta succedendo quello che sta succedendo?" - che è una cosa anche giusta, ma che penso sia valida per tutti gli anni dal 33 d.C. in poi. Chiaro che dopo aver detto queste cose apocalittiche, queste persone vanno avanti a condividere video di gattini e foto del concerto di [cantante indie italiano X]
è difficile navigare tutto questo, soprattutto perché ognun*, sul piano politico, è lasciato a sé stess*, senza senso di comunità se non il palliativo della bolla social. Si parla di emozioni individuali ma si perde di vista la risposta collettiva alla devastazione che c'è nel mondo. l'unico modo che la maggior parte della gente ha di sentirsi parte di una comunità partecipativa e consapevole è ig, che chiaramente non funziona, anzi, aumenta il senso di confusione e impotenza
capisco, d'altronde non è una questione di intelligenza ma di trend collettivo, non stare dentro a queste dinamiche sembra voler dire stare fuori dal mondo e perdersi tutto
@bbacc ma forse non è meglio perdersi tutto? Intento, informarsi con RSS e giornali, leggere riviste e testate serie, ti permette di stare nel mondo senza stare però nel mondo social
certo, ma se la convinzione della maggior parte delle persone è quella che fuori dai social ci sono solo l'isolamento e il deserto, rimarranno lì. I social sembrano rispondere al bisogno di vicinanza e comunità; nella realtà non fanno che esacerbare il senso di solitudine e alienazione, ma in mancanza d'altro, le persone ci si aggrappano. una comunità distorta e virtuale è sempre più rassicurante di una non-comunità, del senso di vuoto.
le alternative ci sono ma le persone non lo sanno e si buttano lì per non sentirsi isolate
è vero, c'è sicuramente anche questo . Le mie amiche per esempio conoscono le alternative che uso io, e spesso sono d'accordo con le considerazioni che faccio, ma rimangono ancorate a ig e tiktok. un paio hanno provato a farsi l'account qui, ma hanno detto che è troppo difficile e hanno perso subito l'interesse
@bbacc per non parlare delle comunità virtuali, che richiedono presenza fisica, impegno... persino io ritengo che a volte, per le mie forze, siano troppo impegnative
@bbacc illusione di socialità e impegno/attivismo + rifiuto di qualsiasi cosa che richieda sforzo: una combo che contribuisce all'omologazione e alla staticità sociale, mettendo in pace la coscienza. effetti voluti da chi crea e gestisce le piattaforme, automatismi che si insinuano, colpendo anche sotto la soglia di coscienza. leggendo queste cose mi rendo conto che la situazione forse è molto peggiore di quanto pensassi. @neurob @GustavinoBevilacqua @ballalloi
@bbacc rispetto a questo tuo ultimo punto, segnalo questo articolo sulla censura operata da Meta che mi è arrivato per tam-tam qui su Mastodon (ergo senza algoritmo ma tramite la curatela del feed): theguardian.com/global-develop… Sarei proprio curioso di scoprire come reagirebbero le tue amiche davanti all'evidenza di stare fra le fauci del leone... @neurob @GustavinoBevilacqua @ballalloi
More than 50 organisations report sites being restricted or removed, with abortion hotlines blocked and posts showing non-explicit nudity triggering warnings
meta non si smentisce mai. Comunque loro sanno che è il male, ma su fb e ig ci sono i loro amici e parenti oltre aə simpaticissimə e purissimə a t t i v i s t ə di bella presenza quindi non penso cambierà nulla, ma farò passare questa notizia
@bbacc @neurob @GustavinoBevilacqua io però vorrei capire gente che si è già iscritta qui esattamente cosa trova «troppo difficile». Posso anche capire confondersi al momento dell'iscrizione, ma una volta che l'account è attivo che cazzo c'è di difficile? Scrivi post, stellina, condividi, rispondi. Bon.
@GustavinoBevilacqua @oblomov @bbacc @neurob secondo me il problema è che non trovi subito chi seguire. Ricordo cose simili quando Twitter era poco usato in Italia, o sapevi l'inglese o c'era ben poco. Sui social Meta trovi parenti, amicɜ, colleghɜ, ex fidanzatɜ, attività commerciali di quartiere e gente che va a Masterchef o Sanremo. Qui invece devi leggere i post e decidere di seguire chi scrive cose interessanti. Non trovi gli orari del bar o anticipazioni sui prodotti in vendita.
@GustavinoBevilacqua @oblomov @bbacc @neurob A scanso di equivoci, a me va BENISSIMO che il fediverso resti così. Ho fatto un minimo di fatica all’inizio ma ora sono più che soddisfatta di quello che trovo ogni giorno nel mio feed. Ho trovato la mia tribù virtuale
@Ann_in_a @GustavinoBevilacqua @bbacc @neurob OK ma un clic a caso nell'interfaccia ti porta 9/10 ai feed locali e globali in cui gente ne trovi “a tinchitè”, come si dice dalle mie parti. Boh.
@oblomov @GustavinoBevilacqua @bbacc @neurob sì sì per carità trovi tanto ma non necessariamente la gente che conosci. Non ci sono gli aperitivi del bar di quartiere o gli eventi in biblioteca, e non scopri che la vicina di casa si è lasciata col marito o che il tuo ex ora ha 4 figlie e 10 cani. Ripeto a me va molto bene così, ma ad altre persone evidentemente interessa anche altro.
@Ann_in_a @GustavinoBevilacqua @bbacc @neurob al di là delle preferenze comunque io continuo a non capire perché si dovrebbe classificare come “difficile”. Ma magari noi e loro parliamo italiani diversi
non so, forse l'interfaccia è sempre più distante da quella degli altri social, che ormai si basano più che altro sui video. Quando mi iscrissi per la prima volta a mastodon, mi pare nel 2018, ci ero approdata da reddit,non avevo guardato bene la cosa dei server; mi iscrissi all'istanzona generalista americana,una valanga di post per me di nessun interesse;mi trovai un po' spiazzata e lasciai perdere dopo poco, perché non riuscivo a trovare post di mio interesse e mi parve un po' confusionario. Ci ho riprovato dopo qualche anno guardando la lista dei server, ho trovato bida, che è un'istanza piccola, a me affine,con post per me interessanti,ed è stato facile.il funzionamento si capisce via via.alle amiche ho consigliato subito i server che consideravo adatti a loro
@bbacc considerato che oggi è cambiato un software regionale e visto che non erano abituati all'inferfaccia leggermente nuova (ma stesse funzionalità), quindi si è BLOCCATA tutta l'azienda sanitaria per il panico, direi che noi che sappiamo usare le cose tecnologiche abbiamo un punto di vista decisamente privilegiato.
@neurob @bbacc @GustavinoBevilacqua Per certi versi non hanno tutti i torti: vedi AfD in Germania e RN in Francia: la destra in generale usa, e sa come usare questi strumenti.
Il problema è che sono strumenti il cui scopo è:
- Buttare in caciara qualunque discussione - Sifonarti quanti più dati possibile mentre dai il peggio di te stesso. - Perpetuare la loro presenza e aumentare la loro "indispensabilità". - E per fare questo, evitare di "fare ragionare" l'utente.
@idiran sono strumenti funzionali a quel tipo di discorsi di estrema destra. l'alleanza tra big tech, AI e autoritarismo è più che documentata. lo stesso tipo di operazione, fatto "da sinistra" non funzionerebbe. @neurob @bbacc @GustavinoBevilacqua @ballalloi
@kappazeta @idiran @neurob @bbacc @GustavinoBevilacqua ricordo che un po' di anni fa c'è chi ci ha provato a fare egemonia culturale (lol) creando una memosfera di sinistra su facebook. Possiamo vedere com'è andata. Quello che all'epoca costoro non capirono è che una piattaforma la controlla chi la possiede e avoja a fare il sinistralibro quando Zuckerberg semplicemente ti banna. Le piattaforme vanno demolite.
al riguardo segnalo questa iniziativa argentina, lì ci sono dentro fino al collo https://tiempoyihadista.substack.com/p/como-vivimos-y-como-hacemos-politica, traduzione approssimata sotto il CW
Sensitive content
@lorcon @kappazeta @idiran @neurob @bbacc @GustavinoBevilacqua Jihad contro Distraction Corporations è uno sforzo collettivo per diffondere la percezione che la modalità di esistenza che ci impongono oggi i binari Standardizzare la nostra esperienza digitale , impoverisce la nostra esperienza di vita e danneggia la nostra capacità di organizzazione politica .
...
Tutto il tempo che dedichiamo ai dispositivi e alle piattaforme del paradigma connettivo è tempo in cui non osserviamo ciò che ci circonda; non ci troviamo di fronte alla sfida di vivere il mondo esterno (mutevole, diversificato, instabile); E limitiamo l'attività cerebrale alle variabili predefinite di ciò che il nostro algoritmo curato offre.
Questa amputazione, replicata su larga scala, nutre Una crisi di immaginazione politica , Una crisi di immaginazione militante e Una crisi di salute mentale .
Osservazione, esperienza e immaginazione sono elementi fondamentali per esercitare la creatività e la creatività è, a sua volta, fondamentale in politica e arte. Per questo motivo, dalla Jihad contro le Distraction Corporation, intendiamo prendere con la serietà e il peso che merita l'incidenza di queste corporazioni sulle nostre vite, e di recuperare l'autonomia nel tempo per Immaginare il futuro per Vivi il nostro tempo libero per Osserva l'ambiente che ci circonda .
Di fronte alla crisi dell'immaginazione militante, ci siamo armati Slam di discorsi politici Che ci costringono a chiederci cosa sia politico e come lo condividiamo con gli altri. In considerazione delle strategie e dei modi di progettare l'affetto proposti dal paradigma connettivo, condividiamo Pratiche di violazione delle convenzioni sociali che ci permettono di vivere modi diversi di stare insieme. Di fronte alla soggettività finanziaria, che specula tutto, esercitiamo convinzione.
ma dici che si riesce a monetizzare sulla palestina su instagram in questo momento? cioè magari tiri su qualcosina, ma sarò che vivo a milano secondo me non riesci a tirare su così tanti soldi. Ma devo dire che è una mia impressione non basata su dati oggettivi. Comunque sempre meglio lasciarlo stare instagram e forse fare abbonamento a giornali che coprono l'argomento
@phobeus di certo non tireranno su abbastanza da pagarsi un affitto milanese solo con quello, tuttavia io conto una mezza dozzina di influencer "di grido" che nell'ultimo paio di anni ha pubblicato con case editrici mainstream (e lo dico senza giudizio sulla qualità finale dei testi) – evidentemente l'inflazione non ha ancora ridotto la caviar gauche così in mutande da non poter più essere spennata dal sistema editoriale tradizionale E web. @ballalloi
@cretinodicrescenzago i libri in effetti costano davvero tanto in italia, è molto difficile permetterseli. Lunga vita alle biblioteche, lunga vita al tempo per poter leggere
Senza dubbio, ma anche su instagram ci sono attivistə e giornalistə che meritano di essere seguite. C'è però tutto un mondo di gente che ne ha fatto un po' un mestiere, un po' un hobby o un'ossessione, che contribuiscono a questa sensazione nauseante di una tragedia usata come sfogo per il proprio ego
kappazeta
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BB
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rag. Gustavino Bevilacqua
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Quale sarà la moda del prossimo mese?
BB
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lorcon
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@bbacc @GustavinoBevilacqua
A proposito del senso di colpa: ieri ho letto un commento che diceva "che senso ha festeggiare il Natale mentre sta succedendo quello che sta succedendo?" - che è una cosa anche giusta, ma che penso sia valida per tutti gli anni dal 33 d.C. in poi.
Chiaro che dopo aver detto queste cose apocalittiche, queste persone vanno avanti a condividere video di gattini e foto del concerto di [cantante indie italiano X]
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BB
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è difficile navigare tutto questo, soprattutto perché ognun*, sul piano politico, è lasciato a sé stess*, senza senso di comunità se non il palliativo della bolla social.
Si parla di emozioni individuali ma si perde di vista la risposta collettiva alla devastazione che c'è nel mondo.
l'unico modo che la maggior parte della gente ha di sentirsi parte di una comunità partecipativa e consapevole è ig, che chiaramente non funziona, anzi, aumenta il senso di confusione e impotenza
@GustavinoBevilacqua
Robo
in reply to BB • • •@bbacc ho degli amici, comunque molto intelligenti, che applicano lo stesso ragionamento a TikTok, secondo loro ultima frontiera dell'attivismo
@GustavinoBevilacqua @ballalloi
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in reply to Robo • • •@neurob
capisco, d'altronde non è una questione di intelligenza ma di trend collettivo, non stare dentro a queste dinamiche sembra voler dire stare fuori dal mondo e perdersi tutto
@GustavinoBevilacqua @ballalloi
Robo
in reply to BB • • •@bbacc ma forse non è meglio perdersi tutto?
Intento, informarsi con RSS e giornali, leggere riviste e testate serie, ti permette di stare nel mondo senza stare però nel mondo social
@GustavinoBevilacqua @ballalloi
BB
in reply to Robo • • •@neurob
certo, ma se la convinzione della maggior parte delle persone è quella che fuori dai social ci sono solo l'isolamento e il deserto, rimarranno lì.
I social sembrano rispondere al bisogno di vicinanza e comunità; nella realtà non fanno che esacerbare il senso di solitudine e alienazione, ma in mancanza d'altro, le persone ci si aggrappano.
una comunità distorta e virtuale è sempre più rassicurante di una non-comunità, del senso di vuoto.
le alternative ci sono ma le persone non lo sanno e si buttano lì per non sentirsi isolate
@GustavinoBevilacqua @ballalloi
Robo
in reply to BB • • •@bbacc Più che altro, credo, non è che non le conoscono, ma in qualche modo capiscono che richiedono più impegno e responsabilità individuale, credo
@GustavinoBevilacqua @ballalloi
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BB
in reply to Robo • • •è vero, c'è sicuramente anche questo .
Le mie amiche per esempio conoscono le alternative che uso io, e spesso sono d'accordo con le considerazioni che faccio, ma rimangono ancorate a ig e tiktok.
un paio hanno provato a farsi l'account qui, ma hanno detto che è troppo difficile e hanno perso subito l'interesse
@GustavinoBevilacqua @ballalloi
Robo
in reply to BB • • •@bbacc per non parlare delle comunità virtuali, che richiedono presenza fisica, impegno... persino io ritengo che a volte, per le mie forze, siano troppo impegnative
@GustavinoBevilacqua @ballalloi
kappazeta
in reply to BB • • •illusione di socialità e impegno/attivismo + rifiuto di qualsiasi cosa che richieda sforzo: una combo che contribuisce all'omologazione e alla staticità sociale, mettendo in pace la coscienza. effetti voluti da chi crea e gestisce le piattaforme, automatismi che si insinuano, colpendo anche sotto la soglia di coscienza. leggendo queste cose mi rendo conto che la situazione forse è molto peggiore di quanto pensassi.
@neurob @GustavinoBevilacqua @ballalloi
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cretinodicrescenzago
in reply to BB • • •Sarei proprio curioso di scoprire come reagirebbero le tue amiche davanti all'evidenza di stare fra le fauci del leone...
@neurob @GustavinoBevilacqua @ballalloi
Meta shuts down global accounts linked to abortion advice and queer content
Aisha Down (The Guardian)BB reshared this.
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in reply to cretinodicrescenzago • • •@cretinodicrescenzago
meta non si smentisce mai.
Comunque loro sanno che è il male, ma su fb e ig ci sono i loro amici e parenti oltre aə simpaticissimə e purissimə a t t i v i s t ə di bella presenza quindi non penso cambierà nulla, ma farò passare questa notizia
@neurob @GustavinoBevilacqua @ballalloi
Oblomov
in reply to BB • • •rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to Oblomov • • •Bisogna pensare, non c'è l'algoritmo che ti dice cosa ti ha divertito e cosa non ti è piaciuto.
È difficile!
Ann(in)a
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua • • •Ann(in)a
in reply to Ann(in)a • • •A scanso di equivoci, a me va BENISSIMO che il fediverso resti così. Ho fatto un minimo di fatica all’inizio ma ora sono più che soddisfatta di quello che trovo ogni giorno nel mio feed. Ho trovato la mia tribù virtuale
Oblomov
in reply to Ann(in)a • • •OK ma un clic a caso nell'interfaccia ti porta 9/10 ai feed locali e globali in cui gente ne trovi “a tinchitè”, come si dice dalle mie parti. Boh.
Ann(in)a
in reply to Oblomov • • •Oblomov
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in reply to Oblomov • • •non so, forse l'interfaccia è sempre più distante da quella degli altri social, che ormai si basano più che altro sui video.
Quando mi iscrissi per la prima volta a mastodon, mi pare nel 2018, ci ero approdata da reddit,non avevo guardato bene la cosa dei server; mi iscrissi all'istanzona generalista americana,una valanga di post per me di nessun interesse;mi trovai un po' spiazzata e lasciai perdere dopo poco, perché non riuscivo a trovare post di mio interesse e mi parve un po' confusionario.
Ci ho riprovato dopo qualche anno guardando la lista dei server, ho trovato bida, che è un'istanza piccola, a me affine,con post per me interessanti,ed è stato facile.il funzionamento si capisce via via.alle amiche ho consigliato subito i server che consideravo adatti a loro
@Ann_in_a @GustavinoBevilacqua @neurob @ballalloi
Robo
in reply to BB • • •@bbacc considerato che oggi è cambiato un software regionale e visto che non erano abituati all'inferfaccia leggermente nuova (ma stesse funzionalità), quindi si è BLOCCATA tutta l'azienda sanitaria per il panico, direi che noi che sappiamo usare le cose tecnologiche abbiamo un punto di vista decisamente privilegiato.
@oblomov @Ann_in_a @GustavinoBevilacqua @ballalloi
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rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to BB • • •Io partecipavo alle assemblee di Occupy Wall Street via IRC…
Idiran Xoxarle
in reply to Robo • • •@neurob @bbacc @GustavinoBevilacqua
Per certi versi non hanno tutti i torti: vedi AfD in Germania e RN in Francia: la destra in generale usa, e sa come usare questi strumenti.
Il problema è che sono strumenti il cui scopo è:
- Buttare in caciara qualunque discussione
- Sifonarti quanti più dati possibile mentre dai il peggio di te stesso.
- Perpetuare la loro presenza e aumentare la loro "indispensabilità".
- E per fare questo, evitare di "fare ragionare" l'utente.
kappazeta
in reply to Idiran Xoxarle • • •sono strumenti funzionali a quel tipo di discorsi di estrema destra. l'alleanza tra big tech, AI e autoritarismo è più che documentata. lo stesso tipo di operazione, fatto "da sinistra" non funzionerebbe.
@neurob @bbacc @GustavinoBevilacqua @ballalloi
lorcon
in reply to kappazeta • • •Paolog
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@lorcon @kappazeta @idiran @neurob @bbacc @GustavinoBevilacqua Jihad contro Distraction Corporations è uno sforzo collettivo per diffondere la percezione che la modalità di esistenza che ci impongono oggi i binari Standardizzare la nostra esperienza digitale , impoverisce la nostra esperienza di vita e danneggia la nostra capacità di organizzazione politica .
...
Tutto il tempo che dedichiamo ai dispositivi e alle piattaforme del paradigma connettivo è tempo in cui non osserviamo ciò che ci circonda; non ci troviamo di fronte alla sfida di vivere il mondo esterno (mutevole, diversificato, instabile); E limitiamo l'attività cerebrale alle variabili predefinite di ciò che il nostro algoritmo curato offre.
Questa amputazione, replicata su larga scala, nutre Una crisi di immaginazione politica , Una crisi di immaginazione militante e Una crisi di salute mentale .
Osservazione, esperienza e immaginazione sono elementi fondamentali per esercitare la creatività e la creatività è, a sua volta, fondamentale in politica e arte. Per questo motivo, dalla Jihad contro le Distraction Corporation, intendiamo prendere con la serietà e il peso che merita l'incidenza di queste corporazioni sulle nostre vite, e di recuperare l'autonomia nel tempo per Immaginare il futuro per Vivi il nostro tempo libero per Osserva l'ambiente che ci circonda .
Di fronte alla crisi dell'immaginazione militante, ci siamo armati Slam di discorsi politici Che ci costringono a chiederci cosa sia politico e come lo condividiamo con gli altri. In considerazione delle strategie e dei modi di progettare l'affetto proposti dal paradigma connettivo, condividiamo Pratiche di violazione delle convenzioni sociali che ci permettono di vivere modi diversi di stare insieme. Di fronte alla soggettività finanziaria, che specula tutto, esercitiamo convinzione.
phobeus
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cretinodicrescenzago
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@ballalloi
phobeus
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Senza dubbio, ma anche su instagram ci sono attivistə e giornalistə che meritano di essere seguite. C'è però tutto un mondo di gente che ne ha fatto un po' un mestiere, un po' un hobby o un'ossessione, che contribuiscono a questa sensazione nauseante di una tragedia usata come sfogo per il proprio ego